La percezione a metà degli anni ’70, che le attività “abilitative” per le persone con deficit intellettivi gravi fossero principalmente legate ad aspetti della vita quotidiana (pulirsi, vestirsi, mangiare, etc), ha portato a sviluppare metodologie di stimolazione basate sui cinque sensi e la loro combinazione (si veda quanto sviluppato tramite metodologie quali le stimolazioni basali, la Comunicazione Alternativa Aumentativa e la globalità dei linguaggi).
Tra queste metodologie si inserisce anche quella della stimolazione plurisensoriale.
Tale stimolazione viene realizzata in alcuni ambienti dedicati: la progettazione di tali ambienti nasce dalla necessità di trovare uno spazio di osservazione tale da accogliere una serie di soluzioni mirate a stimolare i soggetti su più canali sensoriali.
La possibilità di disporre di luoghi di osservazione e di “sperimentazione” in continuo divenire stimola anche i terapisti alla ricerca di soluzioni e strumenti che possano variare nel tempo e siano pronte ad accogliere specifiche esigenze delle persone in trattamento.
A queste esigenze ha dato risposta un gruppo di terapisti che verso la metà degli anni ’70 hanno sviluppato un approccio che hanno battezzato “Snoezelen”.
Il termine SNOEZELEN deriva dalla contrazione dei verbi olandesi “snuffelen” e “doezelen” che significano “annusare “(o” esplorare”) e “dondolarsi”, che evidenziano gli aspetti sensoriali e di rilassamento da cui alcuni terapisti olandesi sono partiti per intraprendere le prime ricerche sulla stimolazione sensoriale.
SNOEZELEN è un approccio che fa ricorso a tutti e cinque i sensi e alla loro interazione e, a tal fine, utilizza una vastissima serie di effetti luminosi, musicali e uditivi, di aromi e di forme, di superfici tattili; tali effetti sono prodotti da apparecchi che sono opportunamente attivati dai terapisti in funzione delle caratteristiche dei singoli pazienti. Il suo fine è quello di suscitare interesse negli utenti e facilitare l’orientamento nel tempo e nello spazio, nel riconoscere i determinati momenti della giornata.
Da questi studi è nata la proposta di creare luoghi ad hoc, le stanze Snoezelen.